Amore, che patologia!
Amore è una parola impiegata nel
linguaggio corrente per esprimere uno dei più profondi e impegnativi dei
sentimenti umani, ma ahimè, oggigiorno essa è “usata e abusata” con
molta frequenza. Nel libro del Cantico dei Cantici, invece, la parola
riveste tutte le sue qualità sublimi, per quanto sia possibile
esprimerle attraverso la parola scritta. Molti escludono l’idea del
valore allegorico di questo poema. Taluni credono che sia semplicemente
un eccellente esempio di poesia d’amore dell’Oriente Antico. Se così
fosse, avremmo semplicemente una ricca risorsa da cui attingere per
ricevere ammaestramento riguardo alle relazioni prematrimoniali e
coniugali. Ma io non sono di questo avviso.
Credo
che questo libro, ispirato dallo Spirito Santo, non sia solamente il
racconto di una storia d’amore tra due persone, in questo caso, tra il
re Salomone e la Shulamita, ma che esso esponga il “Grande Mistero” (cfr.
Ef. 5:31-32), così chiamato dall’apostolo Paolo, ovvero l’amore e
l’unione tra Cristo e la Chiesa.
Ecco perché l’amore è di carattere profondo e impegnativo, perché Dio è
amore e la sorgente dell’amore (1Giov.4: 7-10).
La Sposa è malata, ma qual’ è la sua afflizione e quale la sua sofferenza?
Amore!
Ma amore per
chi? La Sposa ha un obiettivo unico: cercare lo Sposo. In Apocalisse, la
Sposa continua a cercare e ad esclamare: “Vieni”! Il sentimento non è
alterato, la brama non si è attenuata, l’amore non si è raffreddato, la
Sposa brama lo Sposo.
Lo Sposo è Gesù Cristo. E la Sposa chi è? Senza
dubbio è la Chiesa.
Lo Sposo è uno e la Chiesa è una, ma è proprio vero che è una?
Certamente! Tuttavia, sebbene sia Una, la Chiesa è composta di tante
membra. Le membra, seppur diverse e distinte l’una dall’altra, sono
unite da un unico Spirito e da un unico sentimento. Lo Spirito che
unisce è lo Spirito Santo, che glorifica e testimonia di Cristo.
Il Consolatore, Colui che consola la Sposa, prende dallo Sposo le Sue
parole e annuncia alla Sposa ciò che ha preso(Giov.16:14). Ecco perché
la Consolazione dello Spirito Santo è così efficace, perché il
Consolatore non parla di o da se Stesso, bensì di ciò che ha ricevuto
dallo Sposo! Che amore, che unità! Sia nella sua collettività che nella
sua singolarità la Sposa non desidera altro, per lei non c’è rimedio, né
terapia che possa guarirla al di fuori dello Sposo. Niente e nessuno può
fermarla nella ricerca del suo Amato, anzi chiede aiuto agli altri per
raggiungere il suo scopo ( “ se trovate il mio Diletto….”).
La Sposa non ha tempo per cose frivole, che potrebbero distoglierla
dalla sua ricerca.
Lei è malata d’amore! Prega e chiede preghiera per stare in comunione
con Lui. La sua mente è occupata da Lui, la sua bocca è piena di
ammirazione e di lode per Lui.
Lei è malata d’amore! Le grandi acque non potrebbero spegnere questo
amore, né i fiumi sommergerlo.
Lei è malata d’amore!
Che questa malattia possa contagiare tutti quanti!
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