“I Fatti” della Fede in Gesù Cristo
Ross Carrozza
Spesso la “FEDE” in Gesù Cristo è associata all’idea di qualcosa d’irrazionale
alla quale bisogna credere ciecamente. Si pensa di dover porre la fiducia in
qualcosa o qualcuno che non possiamo vedere o di cui non abbiamo un riscontro
concreto.
Ma è veramente così? La nostra fede è “cieca” o è fondata su fatti concreti ed evidenze inconfutabili?
In primo luogo è necessario riconoscere un principio fondamentale:
“Non si può credere in ciò che non si conosce”.
Questo principio lo apprendiamo dalla Parola di Dio. Infatti, nell’epistola
dell’apostolo Paolo ai Romani è scritto:
“E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare?” (Rom.10:14).
Per credere in Gesù è essenziale “udire parlare” di Lui. L’apostolo nel suo
discorso ai Romani spiega ancora:
“La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla Parola di Dio” (Rom.10:17).
La fede in Gesù Cristo, quindi, viene dall’udire il Vangelo e il suo Messaggio
sul piano della Salvezza di Dio per ogni essere umano: non è necessario, quindi,
vedere Gesù ma credere a quanto è stato testimoniato di Lui.
L’apostolo Pietro è uno dei tanti testimoni. Nella sua seconda epistola
l’apostolo racconta in maniera esplicita che la Persona e l’opera di Gesù Cristo
non sono “una favola abilmente escogitata”.
“Non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro
Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati
testimoni oculari della Sua maestà”. 2Piet.1:16
In maniera enfatica, Pietro dichiara di essere stato testimone “oculare” della
Sua Maestà. Questo apostolo, poi, insieme agli altri discepoli non solo ha
“visto” il Signore, ma ha anche “udito” la “voce del Padre dal cielo” che
confermava che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, Signore e Salvatore del Mondo.
Egli ricevette infatti da Dio Padre onore e gloria, quando dalla maestosa gloria
gli fu rivolta questa voce: “Questi è il Mio amato Figlio, nel quale mi sono
compiaciuto”. E noi udimmo questa voce recata dal cielo quando eravamo con lui
sul monte santo. 2Piet.1:17-18
Questa “voce” fu udita da Pietro insieme a Giacomo e Giovanni, sul monte santo quando Gesù fu trasfigurato ed apparvero Mosè ed Elia (Matt.17:1-7).
Inoltre possiamo affermare, in base a ciò che è stato detto, che quelli che
testimoniarono di Gesù Cristo non furono solamente esseri umani come i
discepoli, ma risulta essere testimone proprio Dio Padre.
Pietro, infatti, continua il suo discorso e dice:
“Noi abbiamo anche la Parola profetica più certa a cui fate bene a porgere
attenzione” 2Piet.1:19.
Chi è dunque l’Autore di questa Parola Profetica e cos’è la Parola Profetica?
Pietro ce lo comunica più avanti: “Ma i santi uomini di Dio hanno parlato,
perché spinti dallo Spirito Santo”. 2Piet.1:21
Il Testimone per eccellenza di Gesù Cristo è Dio stesso!
Lo Spirito Santo è l’Autore della Parola Profetica e quest’ultima è costituita
dalla Bibbia ossia le Sacre Scritture, che comprendono sessantasei libri, dalla
Genesi fino all’Apocalisse. In questo contesto, quando l’apostolo Pietro parla
della Parola Profetica, fa riferimento alla parte che noi chiamiamo Antico
Testamento, cioè la parte compresa tra Genesi e Malachia.
Anche l’apostolo Paolo scrivendo ai Corinzi dichiara sostanzialmente cosa è il
Vangelo.
…… vi dichiaro l’evangelo…….che Cristo è morto per i nostri peccati secondo
le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture”
1Cor.15:1-4.
L’apostolo informa i Corinzi che la morte e la risurrezione di Gesù non furono un caso, né una favola abilmente escogitata, ma avvennero secondo le Scritture. Le Scritture alle quali anche Paolo fa riferimento sono l’Antico Testamento. La Parola Profetica che è “più certa” a motivo della “voce recata dal cielo” che è ispirata dallo Spirito Santo è l’Antico Testamento che ha come suo compimento Gesù Cristo del Vangelo. Questi sono “I Fatti” della Fede, ossia che Gesù Cristo adempì tutte le profezie che riguardavano la Sua venuta, il Suo operato, la Sua Morte e risurrezione secondo “le Scritture”. Questi sono “fatti” concreti e verificabili su cui è fondata la nostra fede in Gesù Cristo!
Chi dunque rifiuta i “fatti” rifiuta Dio, come è scritto nella prima epistola
dell’apostolo Giovanni:
“Chi non crede a Dio, lo ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla
testimonianza che Dio ha reso circa suo Figlio”. 1Giov.4:10
L’Antico Testamento (anche chiamato Scritture Ebraiche o in Ebraico Tanakh)
contiene oltre trecento riferimenti alla prima venuta di Gesù Cristo, il Messia.
Studiosi della Bibbia hanno trovato quarantacinque dettagli che trattano in modo
specifico la vita, la morte e la risurrezione di Gesù. Prima di trattare alcune
profezie per dimostrare che “i fatti della fede” in Gesù Cristo sono “certi” e
che non potevano essere riconducibili a favole o fatti fortuiti, è utile
spendere qualche parola sulla “Legge di Probabilità” o “Variabile Casuale”.
L’astronomo e matematico Peter Stoner nel suo libro “Science Speaks” (La scienza
parla) dispone un’analisi matematica dimostrando che è impossibile che le
dichiarazioni precise riguardanti “colui che deve venire” potevano essere
adempite in una singola persona per coincidenza. La probabilità che solamente
otto di queste numerose profezie si potessero adempire nella vita di un solo
individuo è stata stimata in 1 su 10 alla 17esima potenza. Questo vuol dire che
la probabilità che tale cosa potesse avvenire è di 1 su 100.000.000.000.000.000!
Come possiamo illustrare questo in termini che siano per noi comprensibili? Il
dr Stoner spiega la probabilità in questo modo: “Prendi 100. 000.000.000.000.000
dollari di argento e disponili sul territorio del Texas ( il suo territorio che
è di circa 262.000 miglia quadrate). Questi dollari di argento coprirebbero
l’intera superficie di questo Stato raggiungendo un’altezza di circa sessanta
centimetri. Adesso metti un segno su uno di questi dollari, rimettilo insieme
con gli altri e mescola bene tutti questi dollari ridisponendoli nell’intero
Stato. Poi, benda gli occhi di un uomo e digli che può viaggiare quanto gli pare
percorrendo tutto Stato, ma deve trovare quello segnato prendendo solo un
dollaro di argento!
Che probabilità avrà quest’uomo di pescare il dollaro giusto? La medesima
probabilità che i profeti hanno avuto nello scrivere otto profezie che si
adempissero in un solo uomo! Qui abbiamo parlato solamente della probabilità di
adempimento di otto profezie nella vita di un solo individuo ma, utilizzando la
scienza della probabilità, il calcolo che quarantotto di queste profezie si
adempissero in un solo uomo, ammonterebbe a 1 su 10 alla 157esima potenza, ossia
1 seguito da 157 zeri!”
Consideriamo qui alcune di queste profezie scritte nell’Antico Testamento che
riguardano Gesù il Cristo, seguite dal riferimento al loro adempimento nella
vita di Gesù Cristo documentato nel Nuovo Testamento.
1). Profezia: Sarebbe nato in Betlemme dalla tribù di Giuda.
Michea 5:2
“Ma tu, o Betlemme Efratah, anche se sei piccola fra le migliaia di Giuda, da te
uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini sono dai
tempi antichi, dai giorni eterni”.
Adempimento documentato nel Vangelo:
Matteo 2:1
“Ora, dopo che Gesù era nato in Betlemme di Giuda al tempo del re Erode, ecco
dei magi dall’oriente arrivarono a Gerusalemme”.
2). Profezia: Sarebbe entrato in Gerusalemme cavalcando un asino.
Zaccaria 9:9
“Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia, o figlia di
Gerusalemme! Ecco, il tuo Re viene a te, egli è giusto e porta salvezza, umile e
montato sopra un asino, sopra un puledro d’asina”.
Adempimento documentato nel Vangelo:
Luca 19:35-37
“Lo condussero allora da Gesù e, gettate le loro vesti sopra il puledro, vi
fecero montare Gesù. E, mentre egli avanzava, stendevano le loro vesti sulla
strada. E, quando egli fu vicino alla discesa del Monte degli Ulivi, tutta la
folla dei discepoli iniziò con gioia a lodare Dio a gran voce per tutte le opere
potenti che avevano visto”.
3). Profezia: Sarebbe stato tradito da un amico.
Salmo 41:9
“Persino il mio intimo amico, su cui facevo affidamento e che mangiava il mio
pane, ha alzato contro di me il suo calcagno”.
Adempimento documentato nel Vangelo:
Matteo 26:47-48
E mentre parlava ancora, ecco, Giuda, uno dei dodici, arrivò, e con lui una
grande turba con spada e bastoni, mandati dai capi dei sacerdoti e dagli anziani
del popolo. Or colui che lo tradiva aveva dato loro un segnale, dicendo: “Quello
che io bacerò, è Lui; prendetelo”
4). Profezia: Le Sue mani e piedi sarebbero stati forati.
Salmo 22:16
“Poiché cani mi hanno circondato; uno stuolo di malfattori mi ha attorniato, mi
hanno forato le mani e i piedi”.
Adempimento documentato nel Vangelo:
Luca 23:33
“E, quando giunsero al luogo, detto del Teschio, là crocifissero Lui e i
malfattori, l’uno a destra e l’altro a sinistra”.
5). Profezia: Sarebbe morto con i malfattori.
Isaia 53:12
“Perciò gli darò la Sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino con i
potenti, perché ha versato la sua vita fino a morire ed è stato annoverato fra i
malfattori; egli ha portato il peccato di molti e ha interceduto per i
trasgressori”.
Adempimento documentato nel Vangelo:
Matteo 27:38
“Allora furono crocefissi con Lui due ladroni: uno sulla destra e l’altro a
sinistra”.
6). Profezia: Persone avrebbero spartito tra loro le Sue vesti e avrebbero
tirato a sorte per la Sua tunica.
Salmo 22:18
“Spartiscono fra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica”.
Adempimento documentato nel Vangelo:
Giovanni 19:23-24
Ora i soldati, quando ebbero crocefisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero
quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tunica. Ma la tunica era
senza cuciture, tessuto d’un sol pezzo da cima a fondo. Dissero dunque fra di
loro: “Non stracciamola, ma tiriamola a sorte per decidere di chi sarà”.
7). Profezia: Sarebbe stato sepolto col ricco.
Isaia 53:9
“Gli avevano assegnato la sepoltura con gli empi, ma alla Sua morte fu posto col
ricco, perché non aveva commesso alcuna violenza e non c’era stato alcun inganno
nella Sua bocca”.
Adempimento documentato nel Vangelo:
Matteo 27:57-60
“Poi verso sera giunse un uomo ricco di Arimatea, di nome Giuseppe, il quale era
pure stato discepolo di Gesù. Costui si presentò a Pilato e chiese il corpo di
Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse consegnato. E Giuseppe, preso
il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito; e lo mise nel suo sepolcro nuovo,
che egli si era fatto scavare nella roccia”.
8). Profezia: Il Suo corpo non avrebbe visto la corruzione.
Salmo 16:10
“Perché non lascerai l’anima mia nello Sceol e non permetterai che il tuo Santo
veda la corruzione”.
Adempimento documentato nel Vangelo:
Luca 24:38-39
Allora egli disse loro: “Perché siete turbati? E perché nei vostri cuori sorgono
dei dubbi? Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono Io. Toccatemi e
guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho Io”.
Atti 2:31
“Prevedendo le cose a venire, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che
l’anima Sua non sarebbe stata nell’Ades e che la Sua carne non avrebbe visto la
corruzione”.
Alla luce della “Parola Profetica” che risplende come una lampada in un luogo
oscuro e che non si può ignorare, è chiaro che, chi rigetta Gesù Cristo come
Unigenito Figlio di Dio e Unico Salvatore di tutti gli uomini, rifiuta di
riconoscere i “fatti”. Poiché la persona e l’opera di Gesù Cristo sono un
“fatto” dimostrato e provato più di qualsiasi altro fatto nel mondo!