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"Chi era la moglie di Caino?"

Questa domanda riguardo al racconto della creazione, nella Genesi, genera dei dubbi a molte persone. Questi “dubbi” riguardano la possibilità di esistenza di popoli o razze sulla terra che non fossero discendenti di Adamo ed Eva.  I sostenitori di queste “credenze” fondano la loro argomentazione su alcuni brani, in particolare quelli noti in Genesi capitolo quattro.

Gen. 4:14 “Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo e sarò nascosto dalla tua faccia; e sarò vagabondo e fuggiasco per la terra, e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà.

Gen.4:17 “E Caino conobbe sua moglie, ed ella concepì e partorì Enok. Poi Caino costruì una città, a cui diede nome Enok, dal nome di suo figlio.”

E’ ovvio, che una lettura di questi versetti, estrapolati dal loro contesto, possa lasciare spazio ad un’interpretazione che favorisce le idee sopra citate. La regola che deve essere osservata, però, è che ogni brano o argomento biblico va interpretato alla luce di tutte le informazioni disponibili a tale riguardo nella Sacra Scrittura stessa. Ogni interpretazione della Sacra Scrittura che omette questa semplice regola è destinata a condurre in errore. Per arrivare, dunque, ad avere una risposta alle domande:

  1. Chi era la moglie di Caino?
  2. Creò Dio, altre persone o razze oltre ad Adamo ed Eva?

è necessario investigare tutti gli elementi contenuti nella Bibbia in merito a questi quesiti.

La creazione dell’uomo.

Iniziamo, quindi, con la creazione dell’uomo, perché credo che questo sia fondamentale. La Scrittura informa che “Dio creò l’uomo a Sua immagine; lì creò maschio e femmina” (Genesi 2:27). Apprendiamo dalla Scrittura che Dio creò un solo uomo e non tanti uomini perché in capitolo due versetto diciotto Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto conveniente a lui”. Dio, quindi, dalla costola di Adamo creò la donna, (Genesi 2:21-22). Da questi dati è evidente che Dio creò un solo uomo e una sola donna. Un altro dato fondamentale è che Dio disse ad Adamo ed Eva dopo averli benedetti: “Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra…”, (Genesi 1:28). Il piano di Dio dunque è chiaro, vale a dire, che tutta la terra doveva essere riempita dalla discendenza di un solo uomo e di una sola donna. Al capitolo tre della Genesi versetto venti abbiamo un altro elemento che evidenzia il fatto che tutta la razza umana discende unicamente da queste due persone: “E’ l’uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perché lei fu la madre di tutti i viventi”.  In Atti degli Apostoli è scritto, al capitolo diciassette versetto ventisei, che Dio: “..ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini…”.  Dalle informazioni bibliche, dunque, emerge che Dio non creò una razza o delle razze, ma creò “un” solo uomo e “una” sola donna da cui discendono tutti gli esseri umani.

La moglie di Caino.

Chi era, quindi, la moglie di Caino? La risposta è semplice, poiché alla luce dell’evidenza biblica doveva essere sua sorella o a limite qualche sua nipote. Questa conclusione può suscitare dei sentimenti sgradevoli e qualcuno potrebbe anche obiettare dicendo che non è lecito che parenti stretti come fratello e sorella si uniscano in matrimonio. Infatti nella Bibbia stessa, nell’Antico Testamento, precisamente nella Legge di Mose, è severamente proibito il matrimonio tra fratello e sorella, anche tra fratellastro e sorellastra (Levitico 18-20). Prima che questa legge fosse data, però, sembra che sia stato “normale” che il matrimonio potesse essere contratto tra parenti stretti. Abrahamo (che visse circa quattrocento anni prima che la legge di Mose fosse data), infatti, era sposato con Sara che effettivamente era la sua “sorellastra”, ossia, erano figli dello stesso padre ma con madri diverse (Genesi 20:12).

Oggigiorno è risaputo che un matrimonio tra parenti stretti aumenta in modo considerevole la probabilità di proli malformate e di conseguenza ci sono delle leggi che vietano matrimoni tra fratello e sorella, finanche tra fratellastro e sorellastra. Queste alte probabilità di malformazioni sono dovute a fattori genetici. Ogni persona eredita un bagaglio di geni dai suoi genitori. Purtroppo questi geni, a causa del peccato e della maledizione, contengono molti difetti. Due persone, quindi, che sono consanguinee hanno un’alta probabilità di avere gli stessi difetti nel loro bagaglio genetico. Un fratello e una sorella, ad esempio, avendo gli stessi genitori ereditano gli stessi difetti. Se tra di loro avvenisse un’unione matrimoniale e dovessero generare figli, poiché i loro geni hanno gli stessi difetti, questi geni si accoppierebbero e questo provocherebbe la nascita di figli malformati.

Quando Dio, alla fine della Sua creazione, osservò tutto quello che aveva fatto, vide che tutto era “molto buono” (Genesi 1:31). Adamo ed Eva quindi avevano un materiale genetico privo di difetti ma, quando il peccato entrò nel mondo per mezzo di Adamo, Dio maledisse la creazione perfetta, la quale iniziò a degenerarsi con la morte e il deterioramento. Nelle prime generazioni, in particolare quelle in cui nacquero i figli di Adamo ed Eva (hanno generato molti figli Genesi 5:4) fra i quali Caino e Abele, questi non ricevettero quasi alcun gene “difettoso”. Il rischio, quindi, di una progenie malformata nata da un matrimonio tra fratello e sorella, allora era quasi inesistente.  Col passare del tempo, invece, la degenerazione sarebbe aumentata sempre di più tanto che Dio, circa duemilacinquecento anni dopo Adamo ed Eva, dovette imporre una legge proibendo il matrimonio tra fratello e sorella.

Nel momento in cui Caino “si allontanò dalla presenza dell’Eterno” (Genesi 4:16), lui era già sposato e partì in compagnia di sua moglie. Nel versetto successivo, quando Scrittura afferma che “Caino conobbe sua moglie ed ella concepì” non indica che Caino incontrò per la prima volta sua moglie la quale apparteneva ad un altro popolo ma, che ebbero relazioni matrimoniali e che lei restò incinta. Il termine “conobbe” quindi è un eufemismo per descrivere rapporti sessuali (vedi Genesi 4:1, 25; 19:5; Num. 31:17; 1Re 1:4).

Chi temeva Caino?

Gen. 4:14 “Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo e sarò nascosto dalla tua faccia; e sarò vagabondo e fuggiasco per la terra, e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà.

Credo che sia utile notare ciò che la Bibbia rivela per quanto concerne “il tempo” trascorso tra i fatti compiuti. In Genesi 4:3, è scritto che “col passare del tempo” sia Caino che Abele offrirono un’offerta all’Eterno. Questa frase indica che un lungo periodo di tempo era passato dalla nascita di Caino e di Abele  all’uccisione di quest’ultimo. Inoltre Adamo aveva centotrenta anni (Genesi 5:3) quando nacque Seth, il quale Eva vide come sostituto di Abele (Genesi 4:25).

Dalla nascita dei fratelli all’uccisione di Abele passarono, quindi, almeno cento anni. Questo tempo sarebbe stato sufficiente per la nascita di altri figli da Adamo ed Eva e perché questi figli generassero figli, e questi a loro volta ne generassero altri. Al tempo quindi dell’uccisione di Abele ci potevano essere numerose persone sulla terra, le quali erano tutte discendenti di Adamo ed Eva. Caino dunque, quando ricevette “il suo castigo” e fu cacciato dal suolo dove dimorava, ebbe paura che qualcuno, trovandolo, avrebbe potuto ucciderlo. Chi avrebbe voluto uccidere Caino o avrebbe avuto interesse a vendicarsi della morte di Abele se non un parente dello stesso Abele?  La conclusione “logica” alla luce dei fatti espressi nella Sacra Scrittura è che Caino non temeva gente “straniera”, ma i propri parenti! L’ipotesi di credere che ci fossero altre persone, ossia non discendenti di Adamo ed Eva, genera, oltretutto,  maggiori problemi che soluzioni.

Il primo interrogativo che, infatti, potrebbe sorgere è: “Come sono stati creati?” La risposta a questa domanda è di vitale importanza. Perché se questi “popoli” oltre alla discendenza di Adamo ed Eva furono creati da Dio, loro sarebbero stati dichiarati “molto buono” come tutta quanta la creazione. Sarebbero quindi stati indipendenti da Adamo ed Eva, liberi da ogni colpa e peccato. Questo vuol dire che quelle presunte razze o popoli sarebbero dovuti esistere tuttora oggi, poiché la morte è entrata nel mondo per mezzo del peccato di Adamo: “la morte si è estesa a tutti gli uomini” (Rom.5:12).  La progenie di Adamo quindi è affetta dal peccato di Adamo, perché tutto il genere umano era nei lombi di Adamo quando peccò e, di conseguenza, ha ereditato la natura peccaminosa. Quindi, il fatto che tutti gli esseri umani muoiono fisicamente, è la prova inconfutabile che tutti gli esseri umani discendono da Adamo ed Eva. Tutti quanti noi, i discendenti di Adamo, a causa del suo peccato, siamo stati cacciati dal giardino di Eden, ovvero separati da Dio. Chi può riconciliarci a Dio? Ecco la Buona Notizia: Gesù Cristo! Mediante la Sua morte sulla croce, tutto il genere umano ha ricevuto la riconciliazione e per la Sua risurrezione la certezza della salvezza. Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo (Gesù Cristo) è venuta la risurrezione(1Cor.15:21). Gesù Cristo è venuto per salvare la discendenza di Adamo, cioè  il genere umano.

“Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Gesù Cristo uomo, il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti.” (1Tim.2:3-6)

 

Ross Carrozza