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Newsletter 10-2012

Corri!

Ross Carrozza

 

Ebrei 12:1 Anche noi dunque, essendo circondati da così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sia sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti.

 

La vita del cristiano è sovente paragonata a quella di un'atleta. In diverse parti delle Sacra Scrittura abbiamo queste comparazioni. Per esempio, l'apostolo Paolo, nella sua prima epistola ai Corinzi in capitolo nove dal verso ventiquattro al verso ventisette utilizza la similitudine dell'atleta per descrivere quale deve essere l'attitudine del cristiano.

In questo brano l'apostolo pone enfasi sull'importanza dell'autodisciplina nella vita del credente. Invece, nel versetto sopra citato, il Sacro Scrittore (non sappiamo con certezza chi sia) utilizza la metafora di una corsa che si svolge in uno stadio davanti a spettatori che incoraggiano il credente a perseverare nella fede. I "testimoni", che sarebbero gli spettatori, sono i fedeli delle generazioni precedenti che con la loro testimonianza di fede e soprattutto la loro perseveranza sono stati di incoraggiamento per noi che viviamo nell'attuale generazione. La loro testimonianza è per noi come gli spettatori per un'atleta che corre in uno stadio.

Il corridore è stimolato e incitato a correre con tutta la sua forza dalla gran folla che è presente per vedere la gara. Oltre alla prospettiva dell'onore che riceve se vince la gara, il corridore avverte una responsabilità nei confronti dei suoi "tifosi". Non vuole deludere tutti quelli che hanno creduto in lui, che hanno investito in lui, che l'hanno sostenuto e che adesso sono presenti per condividere con lui questo momento di gloria. Nella medesima maniera il credente, in vista di questi "spettatori", è esortato a prepararsi in modo adeguato per vivere la vita cristiana ossia la fede in Gesù Cristo. Ci sono due cose negative che il "corridore cristiano" deve rimuovere della sua vita affinché sia libero di procedere velocemente:

 

1)      "Ogni peso"

 

Ogni atleta studia per vedere in che maniera può migliorare le proprie prestazioni. In modo particolare, il corridore cerca il modo per rendersi il più leggero possibile affinché non ci sia nulla di superfluo che possa appesantirlo rallentando in questo modo la sua corsa. Nella medesima maniera il cristiano deve studiarsi affinché non ci sia nulla che lo appesantisca e rallenti il suo progresso spirituale. Alcuni di questi pesi sono i seguenti:

 

  • affetti sbagliati
  • decisioni errate
  • compagnie inappropriate
  • preoccupazioni ed ansietà
  • ambizioni personali
  • cose legittime come lavoro, famiglia, ministero ecc….

 

2)      "Il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci"

 

Un'altra traduzione è "il peccato che ci stia sempre attorno e con tanta facilità si attacca".

Il corridore cristiano che corre nella gara della fede deve essere attento a tutto ciò che può intralciare la sua corsa. In modo particolare deve porre attenzione a ciò che lo potrebbe far cadere, ferirlo e in alcune circostanze infortunarlo in maniera tale da causare un'uscita dalla gara. La più insidiosa minaccia per il cristiano corridore sono i vizi inveterati, vale a dire i peccati cronici.
 

Il cristiano deve sempre essere allerta che nella propria vita non imperi il peccato e non accetti di convivere con esso, come se fosse ormai qualcosa a cui si è abituati. Il peccato in tutte le sue forme si attacca facilmente e quindi il corridore cristiano è chiamato a deporlo. 
 

Guardando l'aspetto positivo del verso, il corridore cristiano è chiamato a correre, vale a dire che non si deve fermare! Quante cose, circostanze, per non menzionare la carne, il mondo e il diavolo sono sempre attorno con l'intento di far fermare il corridore cristiano. Pertanto la gara va corsa con perseveranza. E' interessante il significato di questa parola "perseveranza". Nel greco questa parola oltre a perseveranza vuol dire: "Sopportare, resistere, pazienza e costanza nella sofferenza per la fede e nel servizio cristiano".

Il cristiano, quindi, è esortato a sopportare le avversità, resistere alle tentazioni, avere pazienza con tutti ed essere costante nelle sofferenze per la fede e nel servizio cristiano nella medesima maniera in cui lo sono stati i "testimoni". Poiché una gara ci è stata posta davanti.

 Questo percorso l'ha posto davanti a noi Iddio, è stato tracciato dal Signore, dai "testimoni" e adesso tocca a noi! Dunque, CORRI!