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Newsletter 11-2012
 

“La regola della Corsa Cristiana”

Ebrei 12:2 Tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede


Ross Carrozza


Nella precedente meditazione è emerso che la vita cristiana è paragonata ad una “gara”. In tutte le discipline sportive ci sono delle regole. L’apostolo Paolo, infatti, nella sua seconda epistola a Timoteo, confrontando la vita cristiana con l’attività dell’atleta, scrive che quest’ultimo “riceve la corona unicamente se ha lottato secondo le regole”. Il concetto che l’apostolo intendeva trasmettere è che paragonando la vita cristiana ad una gara anche in questa c’è un regolamento che deve essere rispettato se l’atleta (ossia il cristiano) vuole ricevere la corona. La regola che governa “la gara cristiana” è questa: “tenere gli occhi su Gesù”.

L’esempio per eccellenza della vita cristiana, quindi, è Gesù! Il corridore cristiano per finire la corsa, e soprattutto per correre secondo la regola, deve tenere gli occhi fissi su Gesù. Tristemente nella mia esperienza cristiana, ho sentito la frase, “guardiamo a Gesù”, utilizzata da credenti delusi o offesi dal comportamento di altri.

L’impiego di questa frase in momenti simili è utilizzata per rendere evidenti i difetti o le mancanze degli altri ed è sovente accompagnata da toni antipatici. Tutto ciò col passare del tempo matura, in chi ha quest’abitudine, una condizione di amarezza. Chiedo: “Guardare a Gesù può essere causa di amarezza?” Certamente no! E’ bene ricordare che l’amarezza fa scadere dalla grazia quindi il corridore è squalificato e non può ricevere la corona.


La frase “tenendo gli occhi su Gesù” comporta principalmente il togliere lo sguardo da tutte le cose per fissarlo su Gesù. Questo permette che la corsa del corridore cristiano sia condizionata solamente da Gesù e non da “cose, situazioni, circostanze o persone” che gli stanno intorno. Il corridore cristiano tenendo gli occhi su Gesù ha dinanzi a sé del continuo l’esempio perfetto che gli dona la capacità di correre in maniera corretta.

Difatti Davide nel Salmo diciotto scrisse: “ Io ho posto continuamente l’Eterno davanti ai miei occhi; poiché egli è alla mia destra io non sarò mai smosso”. Davide, essendo un guerriero, era consapevole che per ottenere la vittoria sui suoi avversari e trovare forza nelle persecuzioni e afflizioni era essenziale “tenere gli occhi su Gesù (Dio)”.

 Nella medesima maniera il corridore non vive con l’ansia di non potercela fare, ossia di non arrivare al traguardo. Non è facilmente deviato dalla corsa che gli è posta davanti, non soccombe alle difficoltà, ma guardando a Gesù, sviluppa quella resistenza che gli permette di arrivare al termine della corsa.

Il Signore Gesù che non si stancò sopportando l’opposizione da parte dei peccatori, combatté contro il peccato fino al sangue, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì, quando fu oltraggiato non rispose con oltraggio, soffrendo non minacciò, ma si rimise nelle mani di coLui che giudica giustamente! Il Signore che era mansueto, umile, era venuto per servire, non cercava la gloria che viene dagli uomini, ma abbassò se stesso divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte della croce: che esempio glorioso!

Se noi guardiamo questo esempio anche noi saremo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria. La corsa della fede si inizia guardando a Gesù poiché Lui è l’Autore della nostra fede e si termina guardando a Gesù poiché Lui è il Compitore della nostra fede, ma è importante che anche durante la corsa non distogliamo lo sguardo da Lui. La corona si riceve unicamente quando si corre secondo la regola e alla fine della gara ci sarà Lui, il Signore che ci darà la corona della vita! Dunque, corri tenendo gli occhi su Gesù!